Il controllo di gestione

Il controllo di gestione è una pratica fondamentale per qualsiasi azienda, in quanto consente di monitorare e valutare le performance economiche e finanziarie dell'azienda stessa. Attraverso l'analisi economica e finanziaria, il controllo di gestione fornisce importanti strumenti decisionali per la direzione aziendale, consentendo di prendere decisioni informate e strategiche.

In Italia, il controllo di gestione è diventato sempre più rilevante negli ultimi anni, in quanto le aziende cercano di affrontare un mercato sempre più competitivo e instabile.


Le analisi economiche e finanziarie svolgono un ruolo cruciale nel monitorare l'andamento dell'azienda e nel prevedere eventuali cambiamenti e opportunità nel mercato.


Attraverso report e dashboard personalizzati, il controllo di gestione fornisce una panoramica chiara e dettagliata delle performance aziendali, consentendo ai manager di prendere decisioni in tempo reale e di adattare le strategie aziendali in base alle esigenze del mercato.

Le tecnologie informatiche attuali consentono di allestire sistemi di controllo di gestione altamente performanti, con investimenti economici non più proibitivi come in passato

Il processo di realizzazione di un sistema di business intelligence che sia utile ed efficace per il fruitore, sia egli una ditta individuale o libero professionista senza dipendenti, fino alla società più strutturata, passa attraverso le seguenti fasi operative:

Analisi dei bisogni aziendali

Il primo passo è comprendere quali siano i bisogni che si vogliono soddisfare adottando questo strumento.

Ad esempio:

  • "stiamo perdendo marginalità: perché?"
  • "posso risparmiare dei costi?"
  • "ci sono prodotti e servizi che devo abbandonare perché scarsamente remunerativi?"

Peter Drucker afferma: "non puoi gestire ciò che non puoi misurare".

Molto importante in questa fase è focalizzarsi sui reali bisogni da soddisfare, e come misurarli.

Analisi dei dati aziendali

Il secondo passo consiste nel comprendere come sono organizzati i dati e le informazioni elementari.

Indispensabile (ed imprescindibile): ogni singolo dato deve già essere inserito in un database informatico. Quindi:

  • i dati sono già in database informatici?
  • è facile il loro "data entry" in nuovi database?
  • quanto incidono interventi manuali nel reperimento dati?

Stabiliti gli obiettivi, si devono recuperare tutte le informazioni interne ed esterne affinché la loro successiva analisi consenta la corretta interpretazione del grado di soddisfacimento dei bisogni stessi.

Aggregazione dei dati

Il terzo passo deve fare in modo che i dati provenienti da diverse origini abbiano dei "punti in comune", indispensabili per poter effettuare aggregazioni, operazioni matematiche, ecc..

Questo processo di chiama E.T.L., un acronimo che significa:

  • EXTRACT: "estrai" i dati dalle diverse fonti,
  • TRANSFORM: "trasformali", rendendoli più gestibili,
  • LOAD: "carica" queste elaborazioni in un nuovo database

Ogni database deve poter "comunicare" con tutta la base dati, e quindi è molto importante trovare i "punti di congiunzione" affinché ogni elemento possa essere relazionato con gli altri.

Realizzazione dei report (dashboard)

Il quarto passo introduce una certa creatività, anche artistica, perché si concretizza nella realizzazione dei vari report, e della loro organizzazione in termini di fruibilità da parte degli utenti.

In questa fase i vari oggetti visivi devono essere:

  • INTERATTIVI: agendo su una variabile, si modificano i dati espressi in più report e oggetti visivi,
  • COMPARATIVI: gli oggetti visivi devono consentire analisi nel tempo per stesse variabili da osservare.

La realizzazione del dashboard, o cruscotto direzionale, inizialmente è un processo iterativo, che aggiunge e modifica oggetti visivi fino a quando si persegue la prima versione da installare in azienda.

Addestramento utenti

Il quinto passo consiste nella installazione del dashboard nei dispositivi fissi e mobili dei vari utenti che devono servirsi dei dati espressi dallo strumento.

E' un momento delicato, poiché si deve insegnare a diverse persone come utilizzare un nuovo tool, affinché il dashboard sia

  • semplice da imparare,
  • facile da usare,
  • agevole da controllare.

Ogni utente del dashboard dovrà essere un fruitore soddisfatto, e soprattutto in grado di trovare nello strumento le informazioni che servono per prendere le decisioni di cui è responsabile.

Manutenzione e interventi successivi

Il sesto passo si riferisce alla verifica costante del corretto funzionamento dello strumento, in modo che non restituisca dati errati o informazioni fuorvianti.

L'esigenza di un monitoraggio costante della struttura e del funzionamento del dashboard permette questi risultati

  • manutenzione, nel caso di malfuzionamenti,
  • miglioramenti: in caso di introduzione di nuove funzionalità software, o nuovi report da creare

Il dashboard è uno strumento dinamico, e che cresce nel tempo al crescere delle esigenze informative della direzione aziendale. Per questo dovrà essere costantemente monitorato e migliorato.

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